Il 6 febbraio è la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. L'intervento della presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Grosseto, Paola Pasqualini

«Una ricorrenza che serve a mettere in luce una pratica purtroppo ancora diffusa in alcuni Paesi del mondo: anche se sono diminuiti negli ultimi trent'anni, si registrano ancora 12mila casi al giorno (secondo i dati più recenti diffusi da Unicef, Oms, Unfpa, Ohchr e Un Women) e nel complesso oltre 200 milioni di bambine, ragazze e donne hanno subito mutilazioni genitali femminili nel corso della loro vita. Un rituale violento che per diverse culture rappresenta ancora un rito di passaggio che ogni donna deve affrontare per evitare l’emarginazione dalla propria comunità, un trauma e un'evidente violazione dei diritti umani». 
 
«L'obiettivo di tutti noi, ciascuno per la propria competenza, è contribuire a promuovere i diritti di cura della sfera sessuale e riproduttiva contro ogni forma di violenza, perché la pratica della mutilazione genitale femminile, in uso in alcune zone dell'Africa e dell’Asia, viene perpetrata anche da alcune comunità presenti in Italia. Contribuire a tenere alta l'attenzione sul fenomeno e fornire un aiuto concreto è doveroso anche per la nostra categoria, tramite la rete di servizi sociali, sanitari e giudiziari del territorio, in collaborazione con mediatori culturali specializzati. È intollerabile che tante donne siano ancora vittime di una pratica così atroce».