L'iniziativa "Biologia con curvatura biomedica" è stata un successo 

 

Se sei un medico e guardi negli occhi i tuoi figli, vorresti trasmettere tutto ciò che sai della tua professione per dare loro la possibilità di capire se quella potrà essere anche la strada per la loro realizzazione.

Vorrei ringraziare chi ci ha permesso di guardare negli occhi i ragazzi del liceo classico e scientifico Pietro Aldi di Grosseto che hanno aderito al progetto “Biologia con curvatura biomedica”, affinché per quattro pomeriggi potessero saggiare le emozioni che noi medici proviamo ogni giorno.

 Nulla sarebbe stato possibile senza le mie “chaperones”, le giovani dottoresse, specializzande in chirurgia generale (Maria Pia Dorma, Margherita Gambelli, Valeria Restaino) e chirurgia vascolare (Costanza Margheritini) e le infermiere (Chiara Menichetti e Raffaella Cavasini): il loro impegno e la loro pazienza nell’aderire alle mie continue richieste, per un intero mese, ha permesso ai 33 liceali, aspiranti medici, di poter testare la vita ospedaliera. Grazie per avermi aiutata a simulare i quattro percorsi da proporre ai ragazzi, cronometrando le vie più accessibili. Grazie per il sostegno nelle trattative con i vari professionisti impegnati nelle loro attività programmate e nelle loro abitudini perché offrissero, negli orari che proponevamo, la loro esperienza in favore dei giovani visitatori e grazie per aver disertato ciò che più vi appassiona, la sala operatoria, per seguirmi.

Non dimenticheremo mai la discussione con il falegname per le dimensioni del compensato da tagliare su cui appuntare le spugne che, tagliate, avremmo poi suturato insieme. Le incursioni per cercare i fili e i ferri chirurgici in disuso da utilizzare nella simulazione. Le richieste, ogni mercoledì, ai capo sala di tenere alte le tendine per permettere di visionare le sale operatorie o di allertare i gessisti del nostro arrivo. Ci mancherà la contrattazione per accaparrarci l’Auditorium o la sala robotica così da accogliere i ragazzi con i loro bellissimi sguardi attenti ed entusiasti, i lori professori e, l’ultimo giorno, perfino con il loro dirigente e la sua vice.

 Un grazie al personale del 118 e dell’Elisoccorso, con cui abbiamo seguito le previsioni meteo, per organizzare al meglio l'esecuzione della simulazione di elisoccorso con calata dal verricello di medico ed infermiere nella giornata più idonea, con cui abbiamo sperato che non arrivasse la chiamata poco prima di iniziare, pensando ad una valida alternativa in quel caso.

Al dottori Bolognini e Vanni Pastorelli che hanno dimostrato come praticare le manovre di primo soccorso e applicare gli elettrodi di un defibrillatore. Al dottor Giuliani che ci ha accompagnati nell’aula di chirurgia robotica.

 Grazie al personale del Pronto soccorso e del Pronto soccorso pediatrico (Sonia Peri e il dottor Geraci ci hanno condotto nella visita), della sala gessi, della radiologia (il dottor Franci ha mostrato immagini TAC, RMN ed eseguito ecografie) e della radiologia interventistica ( il dottor Pieraccini ha spiegato interventi endovascolari) ed emodinamica (i medici hanno mostrato immagini di coronarografie), al personale della camera iperbarica ( il dottor Falini e il tecnico Longo che ci hanno ospitati all'interno della camera), della endoscopia (il dottor Biscontri ci ha mostrato le apparecchiature endoscopiche) e della cardiologia (il dottor Cresti ha mostrato un’ecocardiografia), dei reparti di chirurgia, di ortopedia e della sala operatoria.

 Un grazie anche ai primari della Chirurgia generale, dottor Coratti), Medicina interna, dottor Montagnani, e al direttore di presidio dottor Serafini, che con i saluti finali hanno dato un piccolo saggio della loro esperienza di medici.

 Cari genitori dei futuri aspiranti medici, tutto questo l’pspedale Misericordia ha provato, guardandoli negli occhi, a trasmettere ai vostri figli.

 DOTTORESSA IRENE BALDI